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In un giorno di settembre
sei andato via
e con te hai portato via
gran parte di me.
la parte più fragile
quella parte che palpita
non appena sente il tuo nome :
il mio cuore.
ed è così che accade
quando non ci si vuol legare
si stabilisce un forte contatto
baci, carezze, promesse al vento
e all’improvviso tutto scompare.
“ ho bisogno del tempo per stare da solo ”
mi hai detto.
pretendo e desidero
che tu mi restituisca il mio tempo
tutto il tempo che ho passato ad aspettarti
fino ad ora.
ciò che non ho mai perso
in questa lotta contro la distanza
è la speranza che un giorno
io possa ritrovare i tuoi splendidi occhi
su di me.
mi sorprenderei a sorridere ancora
come ho sempre fatto
perchè mi fai sentire migliore
più di quanto tu non possa immaginare.
Posso sentire quel vuoto che hai lasciato, nei meandri più profondi del mio cuore.
Ascolto il suo eco.
Scuoto la testa.
“ No, non voglio udirlo più di pochi secondi. ”
Mi fa male tutto questo.
Tutta questa distanza, questo silenzio insormontabile.
Il mio cuore è in gabbia.
Tutto ad un tratto mi sento come un piccolo usignolo, incapace di volare e di cantare.
Non sento più quella forza cha prima riusciva a guidarmi.
La solitudine diverrà, infine, la mia rovina.
Il principio della mia catastrofe.
[ a r i a d n e ]