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Dall’amore non si scappa mai.

Prendi me per esempio

che non appena sei arrivato

ho capito che potevi essere

la persona giusta per me.

Ti ho guardato negli occhi

quegli occhi intensi

profondi

e sognanti

che vorrei portare con me

ogni qualvolta vado via.

Con me porto

il tuo profumo sulla t-shirt

che mi inebria i sensi

facendomi perdere il sonno.

Che sia un incantesimo?

Sarà che mi hai stregata.

Non ho paura di combattere per te.

Sono solamente consapevole

che se vorrai

ti aspetterò per la vita intera.

the song.

Posso sentire quel vuoto che hai lasciato, nei meandri più profondi del mio cuore.

Ascolto il suo eco.

Scuoto la testa.

“ No, non voglio udirlo più di pochi secondi. ”

Mi fa male tutto questo.

Tutta questa distanza, questo silenzio insormontabile.

Il mio cuore è in gabbia.

Tutto ad un tratto mi sento come un piccolo usignolo, incapace di volare e di cantare.

Non sento più quella forza cha prima riusciva a guidarmi.

La solitudine diverrà, infine, la mia rovina.

Il principio della mia catastrofe.

[ a r i a d n e ]

Xander,

non c’è più il tuo profumo sulla mia t-shirt.

Si è dissolto, cancellato.

Forse per sempre, chi lo sa.

Eppure tornerà da me.

Mi travolgerà come un fiume in piena.

Voglio crederci.

Voglio credere che un giorno tu possa tornare da me.

Ricominceremo da quel che eravamo.

Ricominceremo dall’essere due perfetti estranei.

Per poi conoscere la nostra più profonda intimità.

Pian piano, senza bruciare le tappe.

Ci ritroveremo a ridere.

Del silenzio assordante.

Delle nostre assenze.

Affinchè il nostro cuore potrà battere all’unisono.

 

Con affetto,

Ariadne

Xander,

dire che le parole stanno fuggendo via da me velocemente sarebbe scontato.

Mente e vista sono totalmente annebbiate.

Mi muovo a stento, più vado avanti, più mi sembra di vivere in un inferno di cristallo, troppo saldo per essere scheggiato.

Scheggiato é, il cuore mio che, inconsciamente ti aspetta.

Trovo ancora una scusa per poter parlare di te e pensare a te.

Tutto ciò non riesce a darmi pace.

Se potessi ardere quel cuore a cui sei ancora così caro, lo farei.

Insieme a lui brucerei anche io.

In questa lotta solitaria, voglio salvarmi.

Voglio vincere.

In realtà vorrei ucciderti.

Nel profondo.

Dove la candela non arde mai e le tenebre regnano sovrane.

Lì, dove riposa la parte più oscura di me stessa.

Nell’anima.

Per stasera, dimentico tutto.

Buonanotte ai suonatori.

A coloro che necessitano ( come me ) di ascoltare musica prima di andare a dormire.

Buonanotte agli indecisi.

Ecco, vi regalo un pò di coraggio affiché possiate diventare a vostro modo, forti.

Buonanotte ai poeti.

A coloro che prendono pausa da carta bianca ed inchiostro per godersi i piccoli attimi, tramonti o cieli stellati.

Buonanotte ai malinconici e nostalgici.

Coloro che hanno delle tempeste nel cuore senza capire il perché.

Buonanotte agli ottimisti,

con la speranza che l’indole rimanga la stessa.

Buonanotte ai pessimisti,

con la speranza che qualcosa cambi anche per loro.

Buonanotte ai cuori e agli amori distanti,

che voi possiate trovare pace nei ricordi.

Buonanotte agli innamorati, a chi scambia promesse per l’eternità, a chi rimane ancora insieme.

Buonanotte al mio migliore amico, a colui per cui vivo, a colui per cui vivo e gioisco al pensiero. Accanto a lui mi sento forte.

Buonanotte ai miei cari, che la notte possa portargli consiglio oltre che al riposo per poter ricominciare da capo all’alba di un nuovo giorno.

Infine, buonanotte a me.

A quest’anima stanca che si affanna, ama, soffre e perdona.

Buonanotte a chi, com e me, sta lottando per iniziare una nuova vita.

Nulla é impossibile.

Bisogna crederci un pò di più.

Buonanotte.

 

A r i a d n e

Nell’afa estiva che attanagliava e spaccava in due la piccola cittadina, Ariadne veniva guidata da quel venticello che a dir la verità, non era per nulla fresco. Si aapiccicava alla pelle diafana e così pensò bene di rincasare.

Con un gesto, mosse i suoi capelli lisci senza avere l’intenzione di spazzolarli. Nonostante tutto, quella sera, si doveva preparare per il consueto saggio di canto per concludere la fase estiva.

L’anno precedente si era presentata con un brano “semplicissimo”: “Domino” portato al successo da Jessie J. Dopo l’esibizione si era isolata dal gruppo, da tutti gli altri e pianse lacrime amare.

Soffriva di complessi di inferiorità che le davano modo di sentirsi inadeguata ad ogni singola occasione. Solamente una persona la scrutava da lontano, senza proferire parola.

Capelli biondo scuro, occhi di un verde intenso, un ragazzo curato nell’aspetto e nei modi di fare.

Non conosceva il suo nome ma tutto ciò, quel contatto visivo, la rasserenò per un’istante come se la sua fosse un’offerta di aiuto per la ragazza. Si teneva a distanza, lui. Ariadne comprese bene il motivo e non avrebbe fatto altro che rassegnarsi all’idea che non ci fosse mezzo e modo per poterlo conoscere meglio.

Ma a lui bastò sentirla cantare per farsi un’idea.

In quel gioco di sguardi c’era qualcosa di segreto, velato e nascosto che le labbra non riuscivano a pronunciare. “Se mi guarda avrà i suoi buoni motivi,” pensò lei. “Almeno spero di non averlo sognato.”

Alla fine della serata, si allontanò in tutta fretta per raggiungere i genitori che impazienti, l’aspettavano. Non prima di sapere finalmente, quale nome si celasse dietro quello splendido giovane.

“Sei stata bravissima,” commentò lui.

“Grazie! Anche tu non scherzi con la chitarra, ci sai fare,” ribatté Ariadne.

Non riuscì a decifrase se la sua risata stretta fosse oggetto di imbarazzo. Scoprì così che era un ragazza abbastanza timido.

“Piacere di conoscerti, il mio nome é Ariadne.”

“Lo sapevo già,” contrabbatté lui, “il mio nome é Xander.”

C’era qualcosa di magnetico nel suo sguardo fulgidò che la faceva allontanare ed avvicinare al tempo stesso. Si rese conto che non riusciva a guardarlo dritto negli occhi.

“Devo andare,” era un modo per fuggire via il più presto possibile prima che il cuore le rimbalzasse in petto. Due baci sulla guancia, una promessa per rivedersi.

“Buona serata,” tuonò lui prima che lei si potesse allontanare.

Ariadne si sentì come pervasa da una fiamma poiché lui la seguì con la coda dell’occhio prima che lei svoltasse l’angolo. 

Xander, 

risparmio ogni gesto di gentilezza nei tuoi confronti.

Non sono cattiva, sono solamente più razionale e seria.

Dovrei maledirti?

Non ho bisogno di farlo.

Non necessito nemmeno di bambole voodoo di pezza per poterti far male.

Per farti provare metà di ciò che provo io.

La tua indifferenza mi divide in due.

Ogni cosa ha il suo opposto.

Sentimento e rimpianto.

Passione e rassegnazione.

Felicità e sconforto.

 

Ora ho davvero bisogno della chiave del mio cuore per ritrovare me stessa.

Chiederò aiuto altrove, non a te.

Forse ad Hermes, Dio della ragione.

Almeno qualcosa sarà salvabile.

 

Con affetto,

A r i a d n e

Xander,

questa volta l’alter ego non c’entra nulla.

Sono stanca.

Stanca di me, stanca di te.

Dei tuoi assurdi ed interminabili silenzi, della tua iridescente figura che si para davanti ai miei occhi; mi incanta e mi fa star male.

Bastardo.

Ti permisi di bloccare il tempo per poterti vivere di più ed invece, scappi via.

Mi rubi e voli via leggero, senza rimpianti.

Osservo la scia che piano piano scompare nel manto blunotte.

Non c’é un sorriso, né felicità sulle labbra rosa.

Ti sto lasciando andare.

Ti lascio andare via da me. 

Anche se sò, che attenderò il tuo ritorno ovunque io sia.

 

Con affetto,

A r i a d n e

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Carissimo Xander,

( perché ieri ho scritto “solamente” caro? )

il mio alter ego parlava per me nell’ultima lettera.

Stamattina i demoni sono venuti a riscuotere il bottino in modo molto fiero.

Ieri notte mi hanno picchiata a sangue e ne porto ancora i segni.

Labbra che tremano, occhi gonfi.

Questa mattina mi sono svegliata con l’odore consueto di caffé ed una canzone del tuo cantante preferito nella mente.

Qual é? Non lo sapranno mai.

Perche quella canzone é nostra.

Condividerla sarebbe uno spreco.

Potrebbero travisare, cambiarne il significato, potrebbero rovinarne l’atmosfera.

Credo che uscirò per prendere una boccata d’aria.

 

Per sempre tua,

A r i a d n e

Immagine

 

Ai miei sbalzi d’umore,

che possono esser molto pericolosi.

 

 

Caro Xander,

controllo il cellulare.

( Maledizione! )

Anche questa volta hai mancato il bersaglio.

La mira, anche da lontano, sembrava perfetta.

Sei sicuro di volermi ancora?

Io sono qui che aspetto una frase, un segnale.

Un punto di partenza dal quale poter ricominciare.

“Passo a prenderti.”

E sono già tua.

Ma in fin dei conti, cosa importa?

Dovrei fregarmene di tutto e buttarmi in braccio all’abbandono.

Ormai é l’unica cosa che rimane.

Arrivi sempre di notte, tu.

Ti infili nella mia mente.

Ci giochi pesantemente.

Attendi Morfeo e gli concedi il cambio-turno.

Stanotte ti sbatto la porta in faccia e non ti lascerò entrare.

Ed in un secondo, maledico il giorno in cui ti ho incontrato.

 

Perdutamente tua,

A r i a d n e

Arcadia, sono io.
In arte, Fabiola.
Qui troverete le mie paranoie, delusioni, attimi di dolcezza e aspra malinconia.
Mi piace sognare ad occhi aperti, lo faccio sempre.
Ma cosa mi rimane? Solo un triste ricordo.
Allora scrivo, per incastonare quei momenti e fare di loro, qualcosa di concreto.
Qualcosa che io possa ricordare.
Spero apprezzerete i miei piccoli "scritti".
Un grande abbraccio.

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